Più performanti in… “SIXSECONDS”

Sai che l’Intelligenza emotiva predice il 55% della nostra Performance Individuale?

 

Ecco perché ti proponiamo il quarto Test, dopo quelli di Fisiologia dello Sport, che farà la differenza con la persona che conta di più nelle tue sfide: Te stesso!

 

Il Test di Intelligenza emotiva di Sixseconds, SEI AV/YV, psicometricamente validato e disponibile in 18 lingue diverse, è uno degli strumenti scientifici più all’avanguardia  al mondo per la misurazione dell’Intelligenza emotiva, secondo il modello Sixseconds.

 

Perché è importante?

Più della metà della nostra Efficacia personale dipende dalle competenze Emotive. Non solo, questi studi ci riferiscono dettagli ancora più significativi dicendoci, ad esempio, che avere buoni livelli di Intelligenza Emotiva e quindi di performance significa anche avere ottimi livelli di Efficacia (51.4%), Relazioni (28.6%), Qualità di Vita (38.8%), Benessere (16.9%).

 

Come si può usare?

 

Il SEI è adatto a percorsi di coaching, training e mental training, selezione e crescita personale e professionale. Focalizzato su competenze da sviluppare ed applicare, il test è stato costruito sulla base di dati sperimentali con particolare attenzione allo sviluppo pratico.

 

Disponibile nella versione Adulti (AV) e Adolescenti (YV) per le finalità:

 

  • SPORT: il training fisico, per essere realmente efficace e significativo per il miglioramento della performance, deve essere affiancato ad un training emotivo. Il coach lavorerà quindi ponendo moltissima attenzione agli aspetti emotivi delle squadre e più in specifico dei loro atleti.

 

Il questionario SEI offre quindi supporto alla preparazione di atleti e (se integrato con un coaching individuale o di gruppo) e rappresenta una vero e proprio “attrezzo” di allenamento, innovativo e altamente orientato alla prestazione.

 

  • FORMAZIONE: per strutturare percorsi di sviluppo professionale su tematiche come Leadership, People Management, Gestione dello stress, Gestione delle emozioni.

 

SELEZIONE: per integrare il profilo dei candidati con misurazioni legate alle competenze emotive così da individuare i profili “emotivamente più intelligenti” alle posizioni ricercate. L’Intelligenza Emotiva predice il 55% della performance individuale; inoltre si è rilevato che determinate competenze sono direttamente collegate al successo raggiunto in specifiche attività. Ad esempio, l’ottimismo è un predittore molto importante del successo nella vendita in settori come quello assicurativo (Seligman 1993). In altre attività, il successo è collegato con fattori specifici quali la conoscenza di se stessi, l’empatia, la capacità di navigare le emozioni (Goleman 1999, Salovey 2002, BarOn 2003).

 

Sara Di Tommasi

Performance Coach

Assessor Certificato EQAC-E, Sixseconds

 

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Emozioni in gioco: se le conosci, le domini!

Emozioni negative prima e durante una performance: cosa fare?

 

Se è vero che un’emozione rappresenta il nostro motore, l’energia che ci mette in moto, è anche vero che può rappresentare esattamente l’opposto: il nostro peggior nemico interiore.

Ecco perché non possiamo affrontare una competizione importante, una sfida, o anche un periodo di allenamenti intensi senza prestare la giusta attenzione alle emozioni che ci pervadono.

 

Emozioni negative prima e durante una gara possono portare a importanti cali nella prestazione.

Tutto ne risente: il dialogo interno (le cose che ti dici da solo), il rapporto con i tuoi più stretti vicini (allenatori, compagni, o per i giovanissimi, i genitori), l’immagine di Te.

 

Come fare allora per dominare un’emozione che inizia a diventare negativa? O che si presenta all’improvviso e ci destabilizza? O ci provoca un netto calo di concentrazione ed energia?

 

Iniziamo dall’ABC, nel senso vero: iniziamo dal suo nome. Impariamo che le emozioni hanno un nome.

 

Segui questi passaggi quando sei in un momento tranquillo: ricordati di un episodio particolarmente negativo a livello emozionale e scrivi le tue risposte.

 

  1. Come si chiama l’emozione che provi? Definiscila con il nome giusto: è Paura? Ansia? Rabbia? Frustrazione? E cos’altro?

Spesso le emozioni non si presentano in maniera pura, ma ognuna nasconde qualcos’altro, e qualcos’altro. Chiediti cosa stai provando esattamente fino a che non sei sicuro che sia tutto.

 

  1. Ora chiediti cosa sta sentendo il tuo corpo: dove la localizzi, cosa provi, quali sintomi la caratterizzano?

 

  1. Infine: come cambia il tuo modo di pensare? Cosa ti dici? Cosa pensi? Come pensi, diversamente dai momenti buoni?

 

  1. Ora guardati dentro e osserva come cambia la tua reazione se inizi ad avere consapevolezza di tutte queste cose.
  2. Infine, guardati dall’esterno, distaccato più possibile, e chiediti cosa vedi: come ti appare questa persona in preda a quell’emozione indomita? Quanto ti piaci?

 

Registra con cura tutte le risposte a questi passaggi: rappresentano la prima tappa per iniziare a gestirsi emotivamente!

 

E se hai domande, chiedimi pure! Sono a tua disposizione 😉

 

Sara

 

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Emozioni e Successo: un Binomio Perfetto!

Tempo di lettura: 3 minuti

 

Sai che l’Intelligenza emotiva predice il 55% della nostra Performance Individuale?

 

Ecco perché ti proponiamo il quarto Test, dopo quelli di Fisiologia dello Sport, che farà la differenza con la persona che conta di più nelle tue sfide: Te stesso!

 

Il Test di Intelligenza emotiva di Sixseconds, SEI AV/YV, psicometricamente validato e disponibile in 18 lingue diverse, è uno degli strumenti scientifici più all’avanguardia al mondo per la misurazione dell’Intelligenza Emotiva.

 

Perché è importante?

 

Più della metà della nostra Efficacia Personale dipende dalle Competenze Emotive.

Non solo, questi studi ci riferiscono dettagli ancora più significativi dicendoci, ad esempio, che avere buoni livelli di Intelligenza Emotiva e quindi di performance significa anche avere ottimi livelli di Efficacia (51.4%), Relazioni (28.6%), Qualità di Vita (38.8%) e Benessere (16.9%).

 

Come si può usare?

 

Il SEI è adatto a percorsi di Coaching, Training e Mental Training, selezione e crescita personale e professionale.

Focalizzato su competenze da sviluppare ed applicare, il Test è stato costruito sulla base di dati sperimentali con particolare attenzione allo sviluppo pratico.

 

Disponibile nella versione Adulti (AV) e Adolescenti (YV) per le finalità:

 

  • SPORT: il training fisico, per essere realmente efficace e significativo per il miglioramento della performance, deve essere affiancato ad un training emotivo. Il coach lavorerà quindi ponendo moltissima attenzione agli aspetti emotivi delle squadre e più in specifico dei loro atleti. Il questionario SEI offre quindi supporto alla preparazione di atleti e (se integrato con un coaching individuale o di gruppo) e rappresenta una vero e proprio “attrezzo” di allenamento, innovativo e altamente orientato alla prestazione.

 

  • FORMAZIONE: per strutturare percorsi di sviluppo professionale su tematiche come Leadership, People Management, Gestione dello stress, Gestione delle emozioni.

 

  • SELEZIONE: per integrare il profilo dei candidati con misurazioni legate alle competenze emotive così da individuare i profili “emotivamente più intelligenti” alle posizioni ricercate. L’Intelligenza Emotiva predice il 55% della performance individuale; inoltre si è rilevato che determinate competenze sono direttamente collegate al successo raggiunto in specifiche attività. Ad esempio, l’ottimismo è un predittore molto importante del successo nella vendita in settori come quello assicurativo (Seligman 1993). In altre attività, il successo è collegato con fattori specifici quali la conoscenza di se stessi, l’empatia, la capacità di navigare le emozioni (Goleman 1999, Salovey 2002, BarOn 2003).

 

Alla Micros selezioniamo il meglio per aiutarti a riuscire nelle tue imprese!

Chiedici come fare!

 

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Vincere è un affare di Memorie!

Tempo di lettura: 2 minuti

 

Vincere è un risultato finale, un risultato che arriva quando attiviamo una perfetta connessione tra 2 tipi diversi di memoria: la Memoria Conscia (MC) e la Memoria Inconscia procedurale (MI).

 

La MC mi dice quello che devo fare, so quello che devo fare e come devo farlo alla perfezione per avere il mio miglior risultato possibile.
La MI mi porta a farlo in maniera automatica, e a farlo in quella maniera così eccellente.

 

Quindi, grazie alla nostra memoria conscia, sappiamo perfettamente cosa fare, come tirare, che azioni o che gesto atletico compiere.
Conosciamo forse quasi perfettamente la tecnica che dobbiamo usare.
Ciò che occorre è poi implementare una pratica procedurale quanto più possibile automatica: cioè imparare a compiere le relative azioni, o giocate, in maniera procedurale, inconsapevole e ottimale.

 

È come quando abbiamo imparato a guidare: inizialmente era uno sforzo cognitivo tenere a mente ogni azione da compiere, oggi lo facciamo inconsapevolmente senza più pensarci.

 

Giocare al top e vincere vuol dire insomma imparare a chiedere al nostro inconscio di fornirgli le esperienze automatiche giuste, le memorie procedurali giuste per fare al top ciò che abbiamo provato mille volte.

 

Facile a dirsi: il fatto è che ciò non sempre riesce perché emozioni, ansia o stress si frappongono alla comunicazione tra le due memorie.

 

Possiamo sapere alla perfezione ciò che va fatto, ma non è detto che poi sappiamo farlo al massimo se non siamo in grado di tenere a bada influenze esterne ed interne.

 

Coloro che vincono spesso sono atleti dal carattere forte e spregiudicato, che non si fanno immobilizzare dalle emozioni o dalle paure, ma che spinti dalla voglia di fare o di eccellere vanno avanti con determinazione.
Hanno una comunicazione diretta tra MC e MI senza dubbi, senza se e senza ma.
A comando, fanno seguire risposta.

 

È possibile allenare questo processo di comunicazione tra MC e MI perché si svolga nella maniera più diretta e veloce possibile?
Certamente sì!

 

L’Allenamento pratico, sul campo, non deve certo mancare, ma a questo oggi è fondamentale aggiungere un Allenamento di tipo mentale: Training mentale, Visualizzazioni mentali, addestramento del Dialogo interno, ecc… sono alcuni degli strumenti utili a fornire alla MI un bagaglio cui attingere.

 

L’Allenamento mentale ti fornirà esperienze perfette e precise, a ridotto contenuto di interferenze, in cui saprai e farai perfettamente ciò che devi fare!

 

Il bello è che più lo sperimenti, meglio riuscirai ad eseguirlo!
Con risultati crescenti.

 

Se vuoi saperne di più, chiedici come fare.

Buon Allenamento!

 

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Sport: Come farlo diventare un piacere?

Tempo di lettura: 2 minuti   

 

A nessuno piace fare qualcosa esclusivamente per obbligo, e quando un’attività diventa una costrizione, il piacere di farla sparisce.

 

Spesso anche lo Sport ricade in questa distorsione: dobbiamo andare in palestra, dobbiamo fare tutte quelle serie, dobbiamo arrivare a quel peso…

 

Lo sport per prima cosa dovrebbe esser un piacere, un gioco sano, positivo, sfidante al punto giusto.

 

Alzare troppo l’asticella degli obiettivi o dello sforzo vuol dire ancorarsi ad emozioni negative, a sensazioni di affaticamento eccessivo e di sforzo; al contrario tenerla troppo bassa vuol dire provare noia, indifferenza, demotivazione.

 

Il senso della sfida e del cambiamento è piacevole quando sta nella via di mezzo tra la zona di Comfort e la zona di Panico: in una zona che potremmo definire di Scomfort, o Sfida. Qualcosa di non troppo noioso e familiare, ma neppure eccessivamente difficoltoso da buttarci in uno stato di panico o di frustrazione.

 

Allora, per acquisire lentamente il piacere e l’abitudine di fare uno sport, quello che puoi fare è:

  1. Inizia trovando un’attività che reputi interessante, piacevole o giocosa secondo i tuoi gusti (non perché te lo dicono altri o ci vanno tutti i tuoi amici);
  2. Pratica con gradualità, ascoltando le urla del tuo corpo quando ti invia segnali di eccessivo affaticamento;
  3. Sfidati da solo: trova delle piccole azioni che puoi fare per andare oltre il limite che già raggiungi, in modo da alzare l’asticella ogni tanto, gradualmente, da solo. Ad esempio, se hai ultimato le serie di esercizi che stavi facendo, prova a farne altri 10 ancora per mettere alla prova il tuo limite; o se hai finito le vasche di nuoto, prova a farne un’altra ancora e vedere come ti senti.

 

Per il resto, ricordati che le più comuni attività per alimentare il benessere e combattere lo stress quotidiano sono lo sport (o qualunque attività motoria), gli hobby (passioni o attività di distrazione per la mente) e il rilassamento (dalla meditazione alle attività di mental training)!

 

Per saperne di più non hai che da chiedere!

 

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