Aumentare il metabolismo (i segreti non segreti)
Fonte contenuti: Mypersonaltrainer, leggi l’articolo completo su questo link (https://bit.ly/3FDqQq8)
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Ci sono tre termini che dobbiamo conoscere per capire cos’è un antiossidante: antiossidante appunto, ossidazione e “radicale libero”.
I “radicali liberi” sono atomi molto instabili a cui mancano alcuni elettroni che altrimenti li stabilizzerebbero. Sono prodotti dall’organismo nell’atto in cui viene scomposto il cibo, o quando ci esponiamo al fumo o alle radiazioni.
Il motivo per cui si ritiene che i radicali liberi siano pericolosi sta nel fatto che, essendo privi di un elettrone, attaccano la molecola stabile più vicina, rubandone uno. Quando la molecola attaccata perde il suo elettrone, diventa anch’essa un radicale libero, stimolando un effetto domino. Questo processo può portare alla morte di un cellula vivente se perdura nel tempo! Fortunatamente il nostro organismo possiede le cosiddette sostanze tampone.
Il altre parole, l’accumulo di radicali liberi nel tempo è in gran parte responsabile del processo di invecchiamento e si ritiene che possano svolgere anche un ruolo nel cancro, nelle malattie cardiache e nell’artrite.
La risposta sono gli antiossidanti. Un antiossidante è una sostanza che inibisce l’ossidazione. L’ossigeno è, infatti, un radicale libero e quando “incontra” grassi e cibo si avvia il processo di ossidazione. Immagina una mela aperta, cosa succede dopo poco tempo? Esatto, il bianco della mela inizia a diventare marrone, questo è l’effetto dell’ossidazione, un processo che chiaramente avviene anche dentro il nostro organismo.
Le molecole antiossidanti, dunque, sono abbastanza stabili da “donare” un elettrone a un radicale libero, stabilizzandolo. Questo, come puoi ben capire, arresta l’effetto domino di cui parlavamo, ritardando e inibendo il danno cellulare.
Il nostro organismo utilizza le sostanze tampone contro i radicali liberi ma trovi anche antiossidanti in alcune vitamine che vanno introdotte tramite il cibo.
Frutta e verdura sono la migliore fonte di antiossidanti per il loro contenuto di vitamine. Una buona regola è che più scure sono buccia e polpa, maggiore è il loro livello di antiossidanti. Ma non vale solo per frutta e verdura, sono presenti anche nel cioccolato fondente e diversi altri alimenti
Nel dettaglio sono:
Vitamina A: ha proprietà antivirali ed è importante per le mucose sane, che sono la nostra prima linea di difesa per tenere lontani gli agenti patogeni che causano malattie nel cavo nasale, orale e nei polmoni.
Le fonti sono: frutta e verdura di colore arancione come papaia, zucca, carote, patate, pomodori e verdure. Si trova anche nelle uova e nel fegato.
Vitamina C: aiuta a proteggere le cellule e mantenerle in salute. È anche necessario per il tessuto connettivo, che fornisce supporto e struttura ad altri tessuti e organi.
Le fonti sono: mirtilli, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiore, pompelmo, cavolo riccio, kiwi, mango, arancia, papaia, patata, fragole, pomodori e peperoni rossi, verdi o gialli.
Vitamina E: è un potente antiossidante che agisce insieme alla vitamina C e al selenio per proteggere le cellule del corpo dai danni dei radicali liberi.
Le fonti sono: avocado, mandorle, semi di sesamo, arachidi, noci, germe di grano, semi di girasole, anacardi, uova, olio d’oliva, tonno, patate, verdure a foglia verde.
Manganese: è un cofattore per un enzima chiamato manganese superossido dismutasi (MnSOD), che è un potente antiossidante associato alla protezione contro i danni dei radicali liberi.
Le fonti sono: verdure a foglia verde, lenticchie, pane di segale, riso integrale, farina d’avena, quinoa, grano saraceno.
Selenio: ha la reputazione di proteggere il corpo dal cancro e aiuta a proteggere il corpo dagli effetti velenosi dei metalli pesanti e di altre sostanze nocive.
Le fonti sono: noci, tonno, manzo, pollame, pane fortificato e altri prodotti a base di cereali.
Zinco: è vitale per il sistema immunitario poiché è necessario per la formazione e l’attivazione dei linfociti T e aiuta a combattere i virus.
Le fonti sono: ostriche, gamberi, aragosta, carne rossa, pollame, fagioli, noci, frutti di mare, cereali integrali, cereali fortificati, semi di zucca, riso integrale e latticini.
Ti ricordiamo sempre di rivolgerti al medico ed al tuo nutrizionista di fiducia e che l’informazione non sostituisce le loro competenze. Essere informati e consapevoli è solo il miglior modo per ottenere il massimo risultato dal “gioco di squadra medico-paziente”
Qualsiasi infortunio produce infiammazione. Sebbene questa sia una parte cruciale del processo di guarigione naturale, rappresenta una fonte di grande stress per il sistema immunitario che a sua volta trova giovamento dagli alimenti, vitamine e minerali.
Quando ci infortuniamo, l’organismo stimola il sistema immunitario ad avviare una complessa catena di reazioni per iniziare il processo di guarigione. Le cellule immunitarie specializzate viaggiano verso il sito della lesione, con alcune che fagocitano e distruggono batteri e altre che isolano l’area interessata. Anche le cellule sane vicino alla lesione diventano più attive, utilizzando ossigeno ed energia extra per ricostruire il tessuto danneggiato. Quindi una buona alimentazione è essenziale.
Le scelte alimentari possono aiutare o inibire attivamente il processo di guarigione, quindi continua a leggere per scoprire come può aiutarti
Sapevi che circa il 70% del tuo sistema immunitario si trova nei batteri buoni (flora) dell’intestino? In altre parole puoi aiutare te stesso a guarire in modo più efficiente mantenendo numeroso il tuo esercito.
Fai in modo di assumere alimenti che contengono:
Prebiotici (il carburante del tuo esercito)
Sitrovano in: aglio, cipolle, integratori
Alimenti contenenti colture di fermenti vivi
Si trovano in: crauti (ottimo aggiunto alle insalate), yogurt biologico naturale, ceci, drink specifici
Alimenti ricchi di fibre come: avena, semi di lino, orzo e mele.
La vitamina D è un ormone che aiuta a regolare una varietà di processi sanitari cruciali nel corpo: la regolazione della nostra flora intestinale è uno dei suoi ruoli chiave. Il nostro corpo può produrre vitamina D ma per farlo ha bisogno di fonti regolari di luce solare.
Chiedi al tuo medico di analizzare i livelli di vitamina D. Ci sono fonti dietetiche limitate, quindi se i tuoi livelli sono bassi potrebbe (dovrebbe) consigliarti un integratore di alta qualità (le versioni liquide tendono ad essere assorbite meglio). Oppure chiedi consiglio al medico nutrizionista per consigliare gli integratori più efficaci in base alle evidenze scientifiche
Si trova in: pesce azzurro e tuorli d’uovo
Gli Omega 3 forniscono proprietà antinfiammatorie naturali ben evidenziate. Ridurre il consumo di latticini e carne rossa può anche aiutare a mediare l’infiammazione poiché questi alimenti sono ricchi di acido arachidonico, che a livelli elevati ha dimostrato di essere pro-infiammatorio.
Si trovano in: pesce azzurro, avocado, noci e semi e verdure a foglia verde
I cibi e le bevande zuccherate promuovono l’infiammazione, quindi con l’aumento della glicemia nel sangue aumentano anche i fattori infiammatori. Lo zucchero riduce anche i livelli di vitamine immunitarie chiave come la vitamina C e lo zinco. Quindi, se tendi a nutrirti di snack zuccherini, prediligi snack proteici.
Preparare la dieta ricca di verdure a foglia verde è un altro modo per aiutarti. Molte verdure contengono vitamina C, vitamina E e zinco, tutti potenti antiossidanti che aiutano a inibire l’infiammazione e anche a ridurre i livelli di radicali liberi (prodotti di scarto tossici che vengono prodotti dove è presente l’infiammazione).
Buone fonti sono: brocolli, spinaci, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, cavoli ed erbe verdi come menta e prezzemolo
I colori vivaci che caratterizzano frutta e verdura sono dovuti al loro contenuto di vitamine e minerali, quindi includere una vasta gamma di frutta e verdura colorate ti assicura una buona e vasta gamma di vitamine e minerali.
I colori rosso, giallo e arancione presenti in peperoni, pomodori, albicocche e zucchine sono buone fonti di beta-caroteni (che convertiamo in vitamina A). I flavonoidi (potenti antiossidanti) e la vitamina C si trovano nelle bacche dalla buccia scura (soprattutto mirtilli), agrumi e kiwi. Gli alimenti ricchi di selenio come le noci del Brasile aiutano a diminuire le prostaglandine infiammatorie e a diminuire i fattori stressogeni.
Siamo fatti di proteine e i processi di riparazione e sostituzione dipendono da loro, quindi assicurati che ogni pasto includa fonti facilmente digeribili.
Buone fonti: pesce, uova, pollame (ruspante se possibile per proteine di migliore qualità e livelli inferiori di grassi saturi) avena, riso integrale, fagioli, lenticchie e quinoa.
Alcuni antinfiammatori, con forti evidenze, da poter inserire nella dieta sono:
Ci sono tre nutrienti di cui abbiamo bisogno in grandi quantità: proteine, carboidrati e grassi. Le proteine del corpo sono costituite da lunghe catene di sostanze chimiche chiamate amminoacidi.
Gli amminoacidi possono essere suddivisi in due gruppi: aminoacidi non essenziali, che possono essere prodotti dall’organismo e aminoacidi essenziali, che non possono essere prodotti dall’organismo e devono necessariamente essere introdotti tramite la dieta.
Le proteine vengono utilizzate per le seguenti funzioni:
Queste lunghe catene vengono costantemente spezzate, quindi il tuo corpo deve sostituirle ogni giorno.
La raccomandazione per gli adulti, sedentari, è di assumere 1,2g di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Per una persona che pesa circa 75 kg, si tratta di circa 90g / giorno.
Neonati e bambini, donne incinte, donne che allattano e persone in convalescenza, avranno bisogno di assumere un po’ più di proteine. Questo perché il loro organismo va incontro a processi di crescita, guarigione o produzione di nuove cellule.
La richiesta proteica entra in gioco anche nel caso in cui si volesse stimolare l’aumento della massa muscolare o si pratichi sport in generale. Molti utilizzano shaker e frullati ma la verità è che la maggior parte di noi ottiene tutte le proteine di cui ha bisogno dal cibo. Se hai obiettivi specifici legati allo sport, chiedi al tuo nutrizionista di fiducia.
Pesce, carne e latticini contengono tutti e nove gli amminoacidi essenziali. Questi prodotti di origine animale sono noti come “proteine complete“.
Alcune proteine, come la carne rossa, sono molto ricche di grassi saturi, quindi è consigliabile non mangiare cibi a base di manzo, agnello o maiale più di due volte a settimana. Prova a scegliere carni magre, pollo, pesce e latticini a basso contenuto di grassi come fonte primaria di proteine di origine animale.
I prodotti animali sono densi di proteine. L’elenco seguente mostra un esempio dei tipi di alimenti che le contengono, e quante ne contengono per 100 g:
Alcune fonti di proteine vegetali contengono tutti e nove gli amminoacidi essenziali e sono note come proteine complete: semi di soia, quinoa, miglio, avocado, spirulina. Tuttavia, la maggior parte delle proteine vegetali contiene solo alcuni amminoacidi essenziali, quindi sono note come “proteine incomplete”. Il nutrizionista può aiutarti ad associare bene gli alimenti
I prodotti a base vegetale tendono a contenere meno grammi di proteine per 100 g rispetto ai prodotti animali.
Se assumi prodotti animali, la tua dieta conterrà probabilmente molte proteine ma, come dicevamo, se sei vegetariano o vegano, mangiare proteine in combinazione ti assicurerà di ottenere tutti gli amminoacidi essenziali, alcuni esempi:
NOTA BENE: Dal momento che il tuo corpo non può immagazzinare troppe proteine, è meglio assumere piccole quantità ad ogni pasto o fare uno spuntino ricco di proteine, per garantire un buon apporto durante la giornata.
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Milioni di donne soffrono di sindrome premestruale (PMS). Caratteristici della PMS sono il gonfiore, la stanchezza, voglia di dolci, mal di testa, umore basso e irritabilità. E’ sempre un momento difficile.
La sindrome premestruale è correlata a uno squilibrio ormonale durante la fase luteale del ciclo mensile. Questo cambiamento nei livelli ormonali può influenzare le sostanze che stimolano il buon umore, come la serotonina. Può anche innescare gli ormoni dello stress, aumentare la ritenzione idrica e interferire con l’equilibrio glicemico.
Non alimentarsi a sufficienza può contribuire a uno squilibrio ormonale, favorendo l’esplosione dei sintomi da PMS. I nutrienti chiave da assumere includono la vitamina B6, vitamina E, calcio, zinco, magnesio e omega 3. Questi si trovano in verdure a foglia verde, fagioli, piselli, lenticchie, noci, semi, frutta secca, zenzero, oli vegetali, latticini, carne rossa, fegato, pesce azzurro, frutti di mare e uova.
Gestire i livelli di zucchero nel sangue potrebbe essere la chiave per ridurre le voglie e l’irritabilità prima del ciclo. Ci sono tre regole d’oro:
Favorire la regolare motilità intestinale attraverso il consumo di fibre, liquidi ed esercizio fisico, è la chiave per tamponare gli sbalzi ormonali. La fibra possiamo trovarla nelle verdure, nei fagioli, nelle lenticchie e nei cereali integrali. È anche fondamentale supportare il fegato limitando il consumo di alcol, caffeina e additivi alimentari.
Ci sono alcune sostanze chimiche prodotte dall’uomo che si trovano nella plastica, nei pesticidi, nei cosmetici e nei detergenti per la casa che possono interferire sull’equilibrio ormonale. Le donne tendono ad avere una maggiore esposizione a questi “xenoestrogeni” a causa di tutti i prodotti per la bellezza che applicano sulla propria pelle e sui capelli. Quindi acquistare cibo biologico, se il tuo budget lo consente, scegliere cosmetici naturali e prodotti biologici per la casa può rivelarsi utile.
Se tendi ad avere ritenzione idrica prima del ciclo, è importante controllare l’assunzione di sale e seguire le linee guida raccomandate (non più di 6 g di sale al giorno o 2,4 g di sodio). L’eccesso di sale può aumentare la ritenzione idrica e contribuire a sentirsi gonfi.
Se i tuoi sintomi sono più gravi, parla con un medico di famiglia o uno specialista della salute delle donne. Se sei preoccupata su come bilanciare la tua dieta per alleviare i sintomi della sindrome premestruale? Rivolgiti ai nostri nutrizionisti clinici
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Se pensi che per portare le tue performance al massimo tu possa prescindere da una corretta strategia alimentare, mi dispiace dirtelo, ma stai sbagliando tutto!
Infatti una corretta nutrizione, con una corretta distribuzione dei macronutrienti, costituisce parte integrante del percorso, affiancandosi ad un corretto allenamento, per migliorare le tue prestazioni e rendere al massimo in gara!
Oggi ci concentreremo sulle tue richieste nutrizionali nei momenti immediatamente successivi al tuo allenamento/gara!
Per farti capire di cosa hai bisogno ti descriverò in maniera chiara e semplice, cosa succede nel tuo corpo e nel tuo muscolo, durante una pedalata o una corsa di diversi chilometri.
Il meccanismo metabolico più attivo durante la tua performance, soprattutto se questa dura più di un’ora, sarà il meccanismo aerobico.
Attenzione!
Non ti sto dicendo che gli altri meccanismi, come l’anaerobico lattacido, saranno inattivi, ma che in percentuale rappresenteranno una quota minore dell’energia totale fornita al sistema.
Il meccanismo aerobico sarà alimentato prevalentemente dai carboidrati e dai grassi.
Per cui durante una performance molto lunga il glicogeno, cioè la forma con cui il tuo corpo deposita il glucosio nei tuoi tessuti, verrà consumato ed inevitabilmente il tuo muscolo attingerà dal glucosio che si trova nel torrente ematico.
Altro aspetto che è importante considerare è l’aumento del catabolismo delle proteine, in particolar modo delle proteine muscolari!
Che significa?
Che una quota maggiore di proteine verrà danneggiata e quindi distrutta.
Il terzo fattore fondamentale è la perdita di acqua ed elettroliti che avviene durante la tua performance, sia tramite il sudore che tramite la respirazione, anche in rapporto alla temperatura ed al livello di umidità a cui ti alleni.
Soffermandoci su queste informazioni che ti ho dato, viene da sé capire quali sono le principali richieste del tuo corpo a questo punto: carboidrati, proteine ed elettroliti.
Andiamo alla pratica!
Partiamo dai carboidrati: quali e quanti usarne?
Ovviamente la quantità è proporzionale alla durata e all’intensità dell’allenamento.
Diciamo che di solito stiamo tra gli 0.8 e 1.2 grammi per chilo di peso corporeo.
Si dovrebbero preferire fonti di carboidrati a rapido assorbimento, che raggiungano il tuo muscolo più in fretta possibile!
Quante e quali proteine?
Le proteine dovrebbero essere di buona qualità e a rapido assorbimento: diciamo che 20 grammi di whey, cioè proteine del siero del latte, vanno più che bene.
Forniranno gli amminoacidi essenziali per riparare le tue proteine muscolari.
Infine reidratati!
Puoi utilizzare benissimo delle miscele che trovi facilmente in giro e che ti possono aiutare nel recupero!
Quindi in conclusione, cosa assumere dopo un’ora e mezza/due ore di allenamento:
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Tra i tanti ridondanti ritornelli nel mondo dell’alimentazione e della nutrizione sportiva c’è sicuramente quello che dice: “la colazione è il pasto più importante”.
Dato che a noi di Micros non piace fermarci ai luoghi comuni, ma ci piace capire e comprendere cosa ci sia di vero dietro certe affermazioni, andiamo a vedere se realmente la colazione ha un ruolo così importante nella nostra dieta.
Primo punto importante da chiarire è che non esistono pasti più importanti di altri, ma che in fin dei conti saranno le calorie totali ed i macronutrienti introdotti in una giornata/settimana a fare la differenza!
La colazione non fa eccezione in questo, dato che il cibo introdotto verrà metabolizzato esattamente nello stesso modo in cui è metabolizzato il cibo che mangi a pranzo o nello spuntino pomeridiano.
In secondo luogo l’importanza che la colazione può assumere dipende molto dalle abitudini e dallo stile di vita del soggetto: ad esempio alcune persone non sono abituate a fare una colazione abbondante, per cui per questi soggetti un’imposizione di un pasto mattutino non conforme alle loro abitudini potrebbe essere più una fonte di stress che altro.
Ora dopo aver messo in prospettiva questo tanto venerato pasto, andiamo a vedere quali vantaggi può offrire ad uno sportivo una colazione bilanciata e come dovrebbe essere composta.
Possiamo individuare tre vantaggi importanti che uno sportivo può trarre dall’abitudine di fare una bella colazione abbondante.
Primo vantaggio, sicuramente, si ha nella prevenzione degli attacchi di fame che possono cogliere un soggetto nelle ore intermedie della mattina.
Infatti, proprio in seguito a questi attacchi di fame, si tende ad introdurre cibi non proprio salutari e che contribuiscono all’aumento del peso, cosa già non positiva in un soggetto “normale”, figuriamoci in uno sportivo.
Il secondo vantaggio potrebbe essere quello di riuscire a fornire tutti quei macro e micro nutrienti, il cui fabbisogno di solito risulta aumentato nello sportivo.
Proteine, carboidrati, vitamine e minerali non dovrebbero mai mancare nella colazione di uno sportivo, dopo approfondiremo questo punto.
Terzo vantaggio, ma non meno importante, lo ha lo sportivo che è abituato ad allenarsi la mattina.
In questo caso una nutriente e sana colazione non diventa solo importante ma direi fondamentale!
Ora dopo aver visto i vantaggi che potresti avere dall’iniziare la giornata con un pasto bilanciato, andiamo a vedere quali sono i macronutrienti ed i micronutrienti e qualche alimento da cui trarre vantaggio.
Innanzitutto, i carboidrati!
Sono la benzina dello sportivo e non devono mai mancare nella sua colazione.
In questo caso sono da preferire alimenti integrali e nutrienti: avena, fiocchi d’avena, crusca di grano sono alcuni suggerimenti che possiamo darti.
Passiamo alle proteine!
Il loro fabbisogno è aumentato in uno sportivo quindi perché non sfruttare la colazione come pasto per contribuire a questo necessario surplus.
Scegli fonti magre come yogurt greco, skyr o in qualche caso delle proteine in polvere con le quali fare un bel frullato.
Per quanto riguarda i micronutrienti, cioè vitamine e minerali, non devi assolutamente trascurali, perché sono il lubrificante per il tuo motore e senza questi prima o poi i pezzi si rompono!
Dove prenderli?
Frutta e verdura, ovviamente!
Scegli frutta di stagione e utilizzala per condire il tuo yogurt o la tua tazza di porridge con farina d’avena.
Quindi la colazione non sarà necessariamente il pasto più importante, ma all’interno di un’alimentazione sana e bilanciata rappresenterà sicuramente un tassello chiave!
Sai come si dice: “chi ben comincia è già a metà dell’opera”!
Quindi perché non iniziare nel migliore dei modi?!
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Hai un dubbio o una curiosità che ti attanaglia da tempo e non sai dove informarti?
Come ti comporti? Quali sono le fonti che alla fine scegli?
La Scienza o i Media?
È un discorso al quale non diamo molta importanza a causa dei mezzi d’informazione dai quali siamo circondati, senza considerare la fiducia che riponiamo con estrema facilità a tutto ciò che leggiamo o ascoltiamo.
La questione è molto delicata e decidere di dare per certo la prima cosa a cui ci approcciamo, può rivelarsi pericoloso!
“Fai tutto il possibile per evitare di ingannare te stesso pensando che qualcosa fosse vera quando non lo è realmente, o viceversa”. (Neil Tyson)
Questa è una delle frasi che dovremmo sempre tenere a mente quando ci troviamo di fronte ad un articolo, soprattutto sulla salute.
Il metodo scientifico sta alla base di tutti i risultati ottenuti all’interno di uno studio.
“Conducete degli esperimenti per testare la vostra ipotesi e dategli valore in proporzione alla solidità delle vostre prove”. (Galileo Galilei)
La scienza scopre le verità oggettive.
La stampa, invece, trae in inganno il pubblico mettendo in risalto un documento scientifico appena pubblicato e spacciandolo per “verità assoluta“, magari indicando l’eccellente curriculum accademico degli autori.
Quante volte hai letto articoli che consigliavano di non mangiare determinati alimenti per poi asserire l’opposto la settimana dopo?
Immagino già la risposta! La nostra Scienza applicata allo Sport ne subisce giornalmente le ripercussioni!
Ma come è possibile? Perché tutti questi studi scientifici si contraddicono a vicenda?
Prima di discuterne, dobbiamo capire cos’è la Scienza e come funziona.
I risultati di ogni singolo studio sono dipendenti da come è stato progettato, dalla tipologia di persone scelte (sedentari, atleti, obesi, normopeso, uomo, donna), dalle condizioni ambientali testate, dal momento della giornata in cui il test è svolto, dall’alimentazione dei soggetti, e così via.
È ovvio che due studi, per essere confrontati, devono soddisfare gli stessi fattori.
Uno studio effettuato in provetta, non necessariamente funzionerà anche per il nostro organismo.
Una scoperta sui soggetti patologici non avrà la stessa validità su quelli sani.
Un tipo di allenamento validato per gli atleti d’elite, non sarà sicuramente efficace anche per gli amatori.
La stampa solitamente non ha la pazienza di capire tutti questi fattori, quindi l’interpretazione è spesso affrettata.
Questo rappresenta un vero e proprio disservizio per il lettore.
Tradurre la scienza in raccomandazioni pratiche è fondamentale ma non dovremmo mai farlo sulla base di uno studio singolo.
Quando diamo un consiglio dobbiamo innanzitutto capire con precisione a chi è riferito!
Ad esempio, la creatina potrebbe essere un buon integratore ma funzionerà in condizioni molto specifiche e per individui con obiettivi definiti.
Per gli altri atleti in condizioni diverse e con obiettivi differenti, assumere creatina “fai da te” potrebbe comportare risvolti negativi!
So a cosa stai pensando: è un lavoro molto complesso, impossibile da fare per te che non sei addetto ai lavori. Ma c’è sempre una soluzione a tutto.
Continua pure a leggere e ad informarti, è sempre utile, ma chiedi sempre conferma al professionista di fiducia!
Micros è affidabile perché: il nostro staff studia con attenzione le ultime pubblicazioni scientifiche affinché chi si affida al nostro metodo, e quindi all’indiscutibile verità della scienza, è fortemente difeso dalla disinformazione che si propaga giornalmente su internet e sui media.
Se vuoi affidare la tua salute e la tua passione per lo sport ad una equipe competente e seria,la tua scelta non può essere che MICROS!
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“Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano”
Chi è il Fisiologo dello Sport e di cosa si occupa?
Purtroppo molti a questa domanda non sanno rispondere.
In Italia il settore delle “sport science” da poco tempo si sta facendo spazio tra le innumerevoli discipline legate alla medicina.
Il target di riferimento non riguarda solo i professionisti ma anche gli “sportivi della Domenica”, insomma tutti coloro che vogliono capire come allenarsi in maniera corretta.
Un tratto distintivo dell’italiano medio è sicuramente la passione per i motori, che lo porta ad informarsi continuamente sullo “stato di salute” della sua automobile: i consumi, le prestazioni, l’usura delle gomme, la cilindrata del motore, i cavalli, e così via.
Il Fisiologo dello Sport riserva la stessa attenzione e premura al corpo umano, in particolare in relazione all’attività che svolge.
Quindi esiste una relazione tra le automobili e il corpo umano: entrambi necessitano un’attenta cura ai consumi, alla cilindrata, alla capacità prestativa, preservandone il più possibile l’usura.
Il suo ruolo consiste nell’elaborare i parametri bioenergetici, fisiologici e biomeccanici del corpo umano in relazione alla pratica motoria.
Lo fa attraverso test ed esami specifici con il supporto di tecnologie che riescono a misurare cosa avviene all’interno del nostro sistema.
I dati sviluppati determinano quali sono le necessità dell’attività fisica da somministrare ai nostri atleti e pazienti, in relazione ai loro obiettivi.
Un atleta che si sente in forma per una data gara e compie un’ottima performance rispetto a un altro che invece si mostra fiacco, impreparato, ci fa capire quanto il corpo umano, a differenza delle automobili, ha dei parametri in continua variazione che rendono necessario un monitoraggio costante.
Il Fisiologo dello Sport non fa altro che accompagnare l’atleta, passo dopo passo, verso i suoi obiettivi, cercando di garantirgli sempre le corrette necessità in tema di allenamento e scongiurando carichi di addestramento che il suo corpo, in quel preciso istante, non sopporta.
In conclusione, possiamo affermare quanto questa figura sia di assoluta importanza per chi svolge un’attività sportiva, sia amatoriale che agonistica, e quanto l’attenzione ai dettagli può risultare fondamentale per non incorrere in rischi che danneggiano la nostra salute.
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Il medico dello sport è il professionista che, in seguito alla laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e alla successiva specializzazione, ha sviluppato delle competenze teorico-scientifiche che gli permettono di effettuare valutazioni cliniche e funzionali specifiche per ogni fascia d’età (evolutiva, adulta ed anziana).
Il suo principale obiettivo è la tutela della salute di coloro che praticano attività fisico-motorie e sportive in condizioni sia fisiologiche che patologiche.
In un presente in continua evoluzione come il nostro, la figura del Medico dello Sport muta insieme alla società che lo circonda, sviluppando la sua importanza come alleato necessario della salute.
Fortunatamente l’attenzione nei riguardi dell’attività fisica si sta via via intensificando, come attestano anche le percentuali in crescita: il 20% della popolazione pratica sport con assiduità, mentre il 10% lo fa saltuariamente.
Pertanto ai fini della certificazione medico sportiva, circa 20 milioni di italiani ogni anno si sottopongono ad un’accurata visita che, prevedendo anche un elettrocardiogramma, avrà valenza preventiva e diagnostica.
Il Medico dello Sport potrà quindi valutare la necessità di fare ulteriori accertamenti di approfondimento.
Durante la visita medico-sportiva, il Medico dello Sport, grazie alle sue competenze, sarà in grado di consigliare un’attività sportiva in base alle capacità fisiche, fisiologiche e patologiche.
Ad un soggetto iperteso, ad esempio, non sarà mai consigliato uno sport di pressione come il body building.
Lo sport, se praticato nella giusta dose e dopo un’adeguata valutazione medica, può migliorare la qualità della vita di ogni individuo, migliorandone la performance, l’umore e la salute.
Su questo fronte infatti, e specificatamente in relazione ad alcune patologie, è stato dimostrato che lo sport può ridurre o addirittura eliminare in alcuni casi l’assunzione dei farmaci.
Il Medico sportivo lavora in equipe con altre figure professionali con cui l’atleta ed il suo staff tecnico instaurano un rapporto di conoscenza e fiducia, tale da consentirgli la pratica dell’attività fisica in condizioni di massima sicurezza ed efficienza.
Quindi grazie alle sue conoscenze tecniche, relative alle diverse tipologie di esercizio e attività motorie, è sempre vicino all’atleta professionista per tutte le sue esigenze: dall’alimentazione, all’integrazione, dalla prevenzione al recupero degli infortuni.
Inoltre valuta gli effetti dell’allenamento individuando la giusta “dose” di esercizi in relazione alle capacità del singolo atleta, prevenendone eventuali over-training e sovrallenamenti.
Aiuta te stesso ad essere un professionista migliore, consulta un Medico dello Sport.