Cibo: da Dove Viene?

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È possibile ricostruire il percorso degli alimenti che giornalmente troviamo dentro i supermercati?

 

Entrare nelle grandi catene di distribuzione alimentare è paragonabile ad un viaggio nel mondo.

 

Negli ultimi anni infatti la proposta dei cibi è più varia rispetto a qualche decennio fa: si trovano frutti e ortaggi di origine esotica che prima sconoscevamo e anche il reparto della carne ha imparato ad accogliere tagli e generi che nel passato era impensabile magiare, a meno che non si trattava di un’usanza di quel luogo.

 

Tuttavia è utile fare una constatazione.

 

Quante volte ci chiediamo da dove arriva il cibo che compriamo e mangiamo?

 

Se ci soffermiamo al reparto ortofrutta, la maggior parte dei prodotti che si trova davanti ai nostri occhi ha una provenienza chiara, ovvero non subisce grandi spostamenti o mutazioni.

 

Nello specifico, sia per i prodotti confezionati che per quelli venduti sfusi è obbligatorio evidenziarne le caratteristiche specifiche commerciali (varietà, origine, categoria, eventuali additivi aggiunti e possibile calibro).

 

La provenienza delle arance che troviamo sulle nostre tavole ad esempio è quasi indiscussa poiché il territorio siciliano è il padre degli agrumi.

 

È anche vero che via via le nostre coltivazioni si stanno adattando a tutte le varietà di frutta e verdura del mondo, clima e condizioni territoriali permettendo, così da minimizzare l’importazione degli stessi.

 

Il settore della carne invece è più complesso.

Un animale può nascere in un luogo, essere allevato e macellato in un altro posto e cibato con cereali di chissà quale altra provenienza.

 

E tutti gli altri cibi confezionati che vediamo inondare scaffali dei supermercati, carrelli e credenze casalinghe?

 

Recentemente è nata la buona abitudine di improntare un’indagine su tutti quegli alimenti denominati industriali.

 

Tutelare le nostre scelte motivandole non fa altro che farci acquisire la consapevolezza del “mangiare sano”, di optare cioè per un prodotto del territorio, soprattutto se coltivato in condizioni assolutamente biologiche.

 

Micros crede fortemente in questa filosofia alimentare e ha lo scopo di diffonderla, sia nel campo dello sport che in quello della salute.

 

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