EPILESSIA E SPORT

Troppo spesso lo stigma nei confronti dei soggetti con epilessia determina la loro emarginazione da attività lavorative e sociali, come lo sport.

 

Infatti non troppo tempo fa i pazienti affetti da patologie neurologiche croniche o da sindromi caratterizzate da disturbi cerebrali (come le epilessie) venivano ancora esclusi da ogni tipo di attività fisica; ciò avveniva perché l’ampia eziopatogenesi di queste sindromi e le poche  raccomandazioni per la corretta gestione di questi pazienti in ambito medico sportivo rendeva difficoltoso prevedere, rassicurare e garantire una pratica sportiva sicura.

 

Tuttavia di recente vi è stato un cambio di rotta, infatti le ultime linee guida incoraggiano pazienti con patologie croniche a praticare sport, considerandolo anzi parte integrante del percorso riabilitativo.

 

Ma di cosa sto parlando?

Provo a spiegarlo in maniera semplice..

 

Cos’è l’epilessia?

 

L’Epilessia è un disturbo neurologico cronico, caratterizzato da manifestazioni cliniche parossistiche con ricorrenza imprevedibile e caratterizzati da sintomi e/o segni di disfunzione delle attività cerebrali (le crisi epilettiche).
Le crisi epilettiche possono interessare aree cerebrali ben definite (crisi focali) o sistemi neuronali multifocali o generalizzati (crisi generalizzata).

 

La Diagnosi

 

Per porre diagnosi di epilessia, è necessaria la presenza di almeno due crisi epilettiche non provocate separate da almeno 24 ore.

L’epilessia non può essere diagnosticata senza crisi epilettiche, ma una singola crisi convulsiva non necessariamente è un sintomo di epilessia.

 

Benefici dello Sport

L’Esercizio fisico regolare è in grado di prevenire alcune malattie e migliorare la salute a lungo termine; ciò è vero anche in soggetti affetti da epilessia che praticano un’attività fisica adeguata.

 

I programmi di esercizio possono migliorare la qualità della vita sia in termini fisici che psichici e sociali.

 

Tra gli effetti psicologici si annoverano: aumento dell’autostima, miglioramento dell’efficienza mentale e diminuzione di patologie associate, come depressione ed ansia.

 

Il rilascio della certificazione di idoneità sportiva ai soggetti con epilessia dipende dal tipo di sport praticato.

 

Anzitutto, nonostante la frequenza è solo di poco superiore alla popolazione generale, è necessario valutare l’entità del rischio di eventi traumatici per un atleta epilettico durante lo svolgimento di certi sport (ad esempio il salto con gli sci, l’immersione con le bombole, l’arrampicata ad alta quota, il moto-racing).

 

Un aspetto fondamentale è il concetto che lo sport praticato possa “incrementare il rischio di traumi o rischio di vita” in caso di crisi.

 

Per questo esiste una classificazione degli sport in 3 categorie, in relazione all’entità di rischi per l’atleta e per le altre persone coinvolte nell’attività sportiva:

  • Gruppo 1

nessuno o minimo rischio aggiunto rispetto alle normali attività della vita quotidiana, per questi il medico sportivo può non richiedere il parere dello specialista neurologo di riferimento (sport di squadra a terra, danza, tennis, scherma..).

  • Gruppo 2

rischio moderato, per questi è necessario uno specifico parere dello specialista neurologo e una valutazione in relazione allo sport per il quale viene richiesto (ciclismo, nuoto, sport di contatto, rugby, basket, ginnastica..).

  • Gruppo 3

rischio elevato, previo parere dello specialista neurologo di riferimento la pratica di questi sport è concessa solo in casi eccezionali e da valutare con grande attenzione (tuffi, paracadutismo, sport motoristici, immersioni, alpinismo, surf, aviazione..).

 

Una nota importante va dedicata ai farmaci antiepilettici usati poiché possono avere effetti indesiderati, di cui va fatta opportuna menzione, e porre questioni etiche per gli atleti professionisti; pertanto gli atleti ne devono segnalare l’uso all’autorità sportiva competente.

In conclusione

Lo sport e l’attività fisica hanno effetti positivi neurologici, medici e psicosociali nelle persone con epilessia in quanto possono ridurre la frequenza delle crisi e la depressione associata, mentre aumentano l’autostima, favoriscono la socializzazione, migliorano le funzioni cognitive ed in generale la salute a lungo termine.

Pertanto l’attività fisica sportiva per gli atleti con epilessia deve essere praticata con le dovute raccomandazione al fine di renderla più sicura possibile per la propria incolumità e per quella del pubblico circostante.

 

Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo sui social 🙂

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Search

+